ARTE
La storia
La città di Urbino il cui centro storico nel 1988 è stato inserito tra i patrimoni dell' Unesco, fu una delle più significative realtà del Rinascimento Italiano del quale ancora oggi conserva appieno l'eredità architettonica.
Il nome della città in epoca romana era Urvinum Mataurense. Essa passò sotto il dominio prima dei Goti, quindi dei Longobardi e poi dei Franchi. Infine fu offerta allo Stato della Chiesa. Ma è a cavallo tra il 1200 ed il 1500 sotto la Signoria dei Montefeltro che la città prese l'aspetto che in parte ancora oggi ha, con le sue cinta murarie.
L'esponente più famoso e ricordato dei Montefeltro fu Federico che, Signore di Urbino tra il 1444 e il 1482, oltre alle sue doti di condottiero e diplomatico dimostrò grande interesse per arti e letteratura. A lui si devono grandi opere di sistemazione urbanistica della città, al fine di renderla più al passo coi tempi e la costruzione del maestoso Palazzo Ducale, attualmente sede della Galleria Nazionale delle Marche .
Successivamente Urbino passò in mano allo Stato Pontificio. Fu durante questo periodo, sotto il controllo del papa già cardinale urbinate Giovanfrancesco Albani, eletto nel 1701 con il nome di Clemente XI, che la città si aprì all'ultima grande stagione di splendore. Sotto il profilo artistico-culturale, numerose furono le ristrutturazioni di edifici noti come il Palazzo Comunale e di chiese, tra cui l' Oratorio di San Giuseppe e gli interni di San Francesco, San Domenico e Sant'Agostino. Il mecenatismo della famiglia del papa portò anche a ricche donazioni alla Cattedrale, come quella del nuovo altare.
Nel 1860 la città venne annessa al Regno di Sardegna e conseguentemente al Regno d'Italia per plebiscito. Il nuovo governo attuò quindi un inevitabile confisca di parte dei beni ecclesiastici. Ad inizio del XX secolo nacque e inziò un rapido sviluppo della sua Università che ancora oggi la contraddistingue come città campus.
Luoghi da visitare
La città scampò miracolosamente ai bombardamenti tedeschi durante la seconda guerra mondiale ed è rimasta quasi intatta all'interno delle mura rinascimentali. Tra i luoghi di interesse di maggior rilievo segnaliamo :
L'Oratorio San Giovanni
- Il Palazzo Ducale
- Il Palazzo del Collegio Raffaello
- La casa di Raffaello
- Il Duomo
- Il Museo Albani e le Grotte del Duomo
- L'ex Monastero di Santa Chiara
- La Data e la Rampa elicoidale
- Il Teatro Sanzio
- La Chiesa ed il convento di San Francesco
- La Chiesa di San Domenico
- L'ex convento dei Carmelitani Scalzi e la Chiesa della Santissima Annunziata intra muros
- L'oratorio di San Giovanni
- L'oratorio di San Giuseppe
- L'Orto Botanico
- Il Mausoleo dei Duchi
- La Casa della Poesia
Questi sono solo alcuni dei luoghi da visitare, ve ne sono numerosi altri, incluse le piazze civiche più famose, come piazza della Repubblica e piazza Rinascimento. Se ne avrete voglia vi accompagneremo a visitarle anche con l'ausilio di guide autorizzate che potranno spiegare i tanti retroscena che tali opere celano.
Come in ogni angolo del nostro Paese, anche nel territorio del Montefeltro, sono molte le unicità eno-gastronomiche. Durante il periodo di vostra permanenza sarà possibile organizzare delle degustazioni che vi faranno apprezzare i nostri sapori e l'accoglienza che ci contraddistingue. Di seguito menzioniamo i più famosi prodotti tipici, ma molti altri produttori locali saranno ben lieti di farvi assaporare tante altre loro specialità. Come gli amici dell'Alveape, degli apicoltori, che nel Parco delle Cesane producono a livello artigianale un liquore (molto conosciuto nelle tradizione dei Celti e dei Vichinghi) che veniva chiamao dagli antichi la "bevanda degli dei".
ENOGASTRONOMIA
Il bianchello
Il Bianchello del Metauro è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Pesaro e Urbino. I suoi confini abbracciano una sottile fascia di colline che dal mare Adriatico risale verso l'interno, sviluppandosi lungo le sponde del fiume Metauro. La zona di produzione migliore è però quella situata a nord del fiume, dove si trovano i produttori storici della denominazione.
Proposta Degustazione
Presso lo Sugar Cafè di Urbino, sarà possibile organizzare una degustazione di vini autoctoni. L' evento prevederà la spiegazione e degustazione di 5 tipologie di vitigni e sarà guidato da un enologo locale. Al termine della degustazione seguirà un buffet a base di prodotti tipici del Montefeltro.
Il tartufo di Acqulagna
La Fiera Internazionale del tartufo di Acqulagna è la più importante manifestazione dell'Italia centrale dedicata al Tartufo. È un evento di rilievo che rappresenta la città anche all'estero, durante la quale è possibile degustare e acquistare tartufi. Durante l'anno ci sono tre eventi del tartufo, ma l'evento più rappresentativo è quello di ottobre-novembre, dove vengono proposte le novità dell'anno, la qualità del prodotto e Acqualagna è diventata la capitale del tartufo. Le altre due fiere si svolgono a febbraio, dedicate al prezioso tartufo nero, e l'altra ad agosto, dedicata al tartufo nero d'estate. Queste fiere attirano molti turisti, anche stranieri. La fiera del tartufo offre anche il "Salone del test" e il "Cooking Show", durante i quali è possibile degustare piatti e partecipare a gare gastronomiche tra personaggi famosi. Sono inoltre organizzati seminari, mostre temporanee e presentazioni di prodotti. Il Palazzo del gusto accoglie le eccellenze del territorio. I tartufi prodotti ad Acqualagna sono: tartufo bianco, tartufo nero, tartufo nero estivo. I cani del tartufo sono: puntatore e puntatore italiano.
La crescia sfogliata di Urbino
La Crescia sfogliata è apparentemente simile alla piada romagnola(o viceversa). Sono sorelle diverse: la Crescia ha in più uova, strutto, latte e pepe, quindi rimane più saporita, inoltre ha una fase di preparazione molto particolare.
La casciotta di Urbino
La Casciotta d'Urbino è un formaggio italiano a Denominazione di origine protetta, tipico della Provincia di Pesaro e Urbino. La sua storia risale ai tempi della Signoria dei Montefeltro. Gli ingredienti sono il latte misto di pecora e mucca. Si inquadra tra le paste molli. Anticamente denominata "cacina", si presenta come piccolo cacio dall'aspetto elegante, lucido con aromi medio bassi che ne favoriscono un largo consumo.